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RECENSIONE “IL CORPONAUTA” SU CLASSIC ROCK

VIAGGIO IN MUSICA DI UNO SPIRITO LIBERO

Recensione comparsa sulla rivista CLASSIC ROCK di Giugno 2016

DESERTO, brano in tre movimenti e architrave de “IL CORPONAUTA“, descrive da solo la filosofia musicale di questa giovane band bresciana. Approdati alla AMS, tra le etichette di riferimento per chi segue certo rock colto in Italia, e non solo, questi ragazzi hanno potuto concretizzare il tema centrale dell’omonimo libro di un loro amico disabile, lo scrittore Flavio Emer, e trasformarlo in un caleidoscopico concept. Non è di facile impatto, sia per il tema letterario che per l’impasto estetico, che richiama certamente gli anni ’70 del pop italiano, ma anche quell’indie rock che nella nostra penisola riscosse particolare successo a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90. Tuttavia il disco, a parere di chi scrive, a volte zoppica per l’eccessivo uso della doppia voce, che stride con l’economia generale dell’album. La sapiente regia di Fabio Zuffanti dietro la consolle fa però la differenza, dando quel gusto Finisterre che assolutamente non guasta.  7/10

Mauro Furlan per Classic Rock – Giugno 2016

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